Famiglia, collaborazione, obiettivi. Tre parole che racchiudono il senso di oltre un secolo di storia, di un’attività imprenditoriale e del suo impegno sul territorio. Il nostro territorio.
Tre parole che emergono prepotentemente nel «video-racconto corale» dell’impresa edile parmigiana Allodi. Nove minuti intensi «Company in a day», pensato e diretto da Andrea Coiro, consulente-formatore ed esperto di storytelling.
«Non già il classico video aziendale, patinato e in qualche modo “costruito”. Bensì un fedele ritratto dell’impresa Allodi, basato sulle emozioni
del racconto e sulla logica della verità» ha rivelato il regista, titolare dell’agenzia di comunicazione Comunico Ergo Sum, durante la presentazione del cortometraggio, celebrata ieri pomeriggio all’Ape Museo Parma.
«Company in a day» dell’impresa Allodi è uno degli otto progetti risultati vincitori del bando «Imprese creative driven», iniziativa lanciata dal comune di Parma e dal Comitato per Parma 2020, con il supporto e la regia dell’Unione parmense degli industriali, di «Parma, io ci sto!» e la collaborazione dell’ente di formazione Cisita.
Alla call hanno aderito diverse eccellenze produttive del territorio, pronte a scommettere sulla cultura per mi gliorare il proprio approccio al territorio e l’ambiente lavorativo. «Company in a day» è l’espressione di un lavoro corale: collaboratori, fornitori e committenti della storica impresa edile che si sono messi in gioco, dapprima impegnandosi in un mini-corso di formazione sulle tecniche di storytelling, quindi utilizzando i propri smartphone per riprendere alcuni momenti, personali e lavorativi, della propria vita in azienda.
Pensieri e sensazioni di coloro i quali l’impresa Allodi la vivono «dall’interno», mescolati agli altri di comuni cittadini che invece le opere «firmate» Allodi le vivono nella quotidianità: strutture ospedaliere, scuole, stabilimenti industriali, impianti sportivi, aule e spazi universitari. In quei nove minuti ci sono «pillole» di tradizione e futuro, di memoria ed innovazione.
«Ma ci sono prima di tutto i valori, forti e radicati. Come quelli che continua a trasmetterci nostra madre. Lei che ci ha fatto crescere nella convinzione di poter portare avanti l’azienda secondo sani principi» afferma Daniela Allodi, presidente dell’impresa.
«Valori che vogliamo tramandare alle generazioni che verranno: un testimone da passare, proprio come accade in una staffetta» rilancia la vicepresidente Michela Allodi.
«Abbiamo pensato di partecipare alla call Imprese creative driven perché ci sentiamo coinvolti nel tessuto della società – spiega ancora Daniela Allodi -: lo vediamo attraverso gli edifici da noi realizzati, che restano sul territorio. Volevamo legare cultura e impresa, in una logica di conta minazione che traccia nuove vie verso il futuro». «Ed in effetti – sottolinea Francesca Velani, coordinatrice di Parma 2020+21 – Imprese creative driven ha saputo intercettare bisogni reali, di tenuta e coesione delle attività imprenditoriali, aiutando le stesse a capire che sono un sistema». Sul «video-racconto corale», ma più in generale sul progetto culturale dell’impresa Allodi, c’è chi ha «confezionato» la propria tesi di laurea in Comunicazione e media contemporanei per le industrie creative, conseguita all’Università di Parma.
«Quella dell’impresa Allodi – dice Teresa Tonini - è una storia da raccontare, ma che emoziona e fortemente legata al territorio». «Con i nostri studenti – ha concluso Isabella Mozzoni, docente del dipartimento di Discipline umanistiche, sociali e dell’imprese culturali del nostro ateneo – abbiamo avviato un monitoraggio della cultura in azienda, per far comprendere i benefici che possono scaturire da tale connubio».
Vittorio Rotolo
Gazzetta di Parma - 14 ottobre 2021 p. 20