Università di Parma: al campus nasce l'area Food

Investimenti pubblici e privati per un progetto da 11,5 milioni. Il rettore Andrei: "L'ambizione è di essere sempre più un hub di riferimento nazionale e internazionale per la ricerca e la formazione nel settore"

 

Al Campus di Parma nasce l'area Food

Posata oggi nel campus Scienze e tecnologie la prima pietra dell'edificio che costituisce il tassello iniziale dell'area Food dell'università di Parma.

L'intervento è reso possibile grazie a finanziamenti pubblici del ministero dell’Università e della ricerca e della Regione Emilia-Romagna e con una ingente quota di finanziamenti privati da parte del mondo imprenditoriale e associativo tra cui Barilla, Chiesi Farmaceutici, Fondazione Cariparma, Unione Parmense degli Industriali, Mutti, Parmalat, Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, Consorzio del Prosciutto di Parma, Cft, Morris Profumi, Prosciuttificio F.lli Galloni, Istituto Parma Qualità, Consorzio Agrario di Parma. L'associazione Parma, io ci sto! ha affiancato l’università fin dall’inizio sostenendo con forza la realizzazione dell’area Food e l’intero Food Project.

Il nuovo edificio andrà a sostituire e ampliare un fabbricato preesistente, già assegnato al dipartimento di Scienze degli alimenti e del farmaco, realizzato in struttura prefabbricata in cemento armato negli anni Ottanta, non più idoneo a soddisfare le sempre crescenti esigenze del dipartimento, in particolar modo nell'ambito della ricerca.

Dopo la demolizione del fabbricato, di superficie di 1.200 mq su un unico livello, si procederà alla costruzione di un nuovo fabbricato sul sedime del precedente.

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Il nuovo immobile sarà composto da un corpo basso sviluppato su due livelli prevalentemente destinati a laboratori, oltre a un locale tecnico in copertura, e da un corpo a torre in struttura metallica sviluppato su sei livelli, che ospiterà prevalentemente gli studi dei docenti e gli uffici del personale tecnico amministrativo, per tremila mq complessivi.

L'importo complessivo dei lavori è di 11,5 milioni di euro. L'appalto è stato aggiudicato al raggruppamento temporaneo di imprese composto da Allodi (Parma) e Palaser Srl (Casale Monferrato). La fine lavori è prevista per il mese di novembre 2022, nell'aprile 2023 l'apertura della struttura.

"Oggi è un giorno molto significativo per l'università di Parma e per tutta la nostro comunità territoriale e regionale: questo nuovo area, infatti, diventerà un luogo in cui la ricerca accademica e quella industriale si potranno incontrare per favorire lo sviluppo e la diffusione delle competenze in ambito food, con l'ambizione di essere sempre più un hub di riferimento nazionale e internazionale per la ricerca e la formazione in questo settore. Temi su cui Parma e la sua università possiedono un know how costruito nel tempo che raccoglie rilevanti competenze scientifiche, tecnologiche, economiche e culturali, con la presenza di filiere produttive e di realtà industriali e istituzionali di rilievo mondiale. Mettere o sistemo tutto questo, offrire adeguate soluzioni operative e logistiche per realizzare con sempre maggiore convinzione questo progetto sono passi decisivi che ci onorano e che rafforzano il nostro entusiasmo" ha detto il rettore Paolo Andrei.

Che ha voluto ringraziare le istituzioni e i partner privati che hanno sposato il progetto e ha ricordato il rettore precedente, Loris Borghi, e l'ex manager di Barilla Luca Virginio: "Due persone che ci hanno prematuramente lasciato ma che con passione e lungimiranza hanno dato il via a questo importante percorso".

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Alla posa della prima pietra hanno partecipato il direttore del dipartimento di Scienze degli alimenti e del farmaco Gabriele Costantino, il presidente dell’associazione Parma, io ci sto Alessandro Chiesi, il sindaco Federico Pizzarotti, l'assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy, lavoro, formazione Vincenzo Colla e i rappresentanti delle realtà imprenditoriali e associative che hanno contribuito a un progetto ambizioso che non è solo di ateneo ma di un intero territorio.

Tutti hanno simbolicamente apposto la propria firma al primo mattone dell’edificio 1 nell’imminenza dell’inizio dei lavori di costruzione, prima della benedizione da parte del vescovo Enrico Solmi e della collocazione del mattone in loco da parte dello studente Matteo Brescianelli (corso di laurea magistrale in Scienze e tecnologie alimentari).

"Il dipartimento - spiega Costantino - che conclude una lunga fase preparatoria. Si aprirà a breve, quindi, una nuova fase dove colleghi, ricercatori e studenti troveranno finalmente un nuovo spazio comune per dar spazio all’interazione interdisciplinare che la ricerca scientifica e la didattica di eccellenza che producono merita. Il direttore e il dipartimento tutto non possono che ringraziare i vertici dell’ateneo, le istituzioni e le aziende che hanno creduto nel progetto e lo hanno reso possibile".

"Siamo convinti – afferma Chiesi - dell’importanza di mettere a sistema competenze, formazione, ricerca, innovazione e internazionalizzazione per dare valore al nostro territorio ed attrarre talenti. Parma, io ci sto! sin dall’inizio ha guardato al futuro con un grande progetto strategico a fianco dell’ateneo di Parma: era il 2016 quando abbiamo scelto raccogliere la sfida ed essere parte attiva del Food project con l’obiettivo di rendere Parma e la Food Valley sempre più un punto di riferimento per il settore agroalimentare a livello nazionale ed internazionale. La posa della prima pietra ci rende orgogliosi e consapevoli dell’importanza di fare squadra per realizzare un sogno concreto. Per questo un sentito ringraziamento va alla rete di aziende e persone che siamo riusciti a coinvolgere e che si sono rese disponibili a sostenere, economicamente e non solo, questo ambizioso progetto. E un ricordo riconoscente va a Luca Virginio, che con professionalità e passione straordinarie ha contribuito in maniera decisiva a trasformare questo sogno in una realtà".

"Oggi – osserva Pizzarotti - posiamo la prima pietra di una struttura che ha come progettualità la formazione e la ricerca, l’innovazione e la sostenibilità, ma anche l’internazionalizzazione delle competenze e delle idee. Sarà una struttura che, sono convinto, saprà dare lustro all’Università, al mondo della ricerca ma anche a Parma, sempre più un punto di riferimento europeo per il settore dell’agroalimentare".

"Il Food Project dell’Università di Parma, che qui troverà la sua nuova casa, è un progetto che si inserisce pienamente nella strategia regionale di specializzazione e alta formazione che valorizza le identità territoriali e le nostre accademie – sottolinea Colla -. La filiera dell’agroalimentare in Emilia-Romagna oggi conta circa 85 mila unità locali e 279,3 mila addetti, rappresenta un’identità della regione e del Paese con i suoi prodotti riconosciuti nel mondo ed è un cluster di eccellenza internazionale capace di conciliare tradizione e innovazione. La ricerca nell’agroalimentare ha permesso di raggiungere alti standard qualitativi e di sicurezza dei prodotti e si conferma fattore determinante per la competitività. Per questo la Regione Emilia-Romagna sostiene il progetto che, grazie alla capacità di mettere in rete le eccellenze del nostro sistema della conoscenza e delle imprese, può creare nuove opportunità di crescita e occupazione".

Il Food Project avrà dunque una nuova casa. La struttura, che costituirà la nuova sede comune per i ricercatori del settore Food dell’ateneo, sarà un edificio all’avanguardia dal punto di vista logistico e dell’efficienza energetica e utile a favorire le interazioni, in modo che la capacità di generare ricerca avanzata e innovazione tecnologica divenga sempre più efficace.

Tecnologi alimentari, microbiologi, chimici degli alimenti, esperti di produzioni primarie, nutrizionisti, economisti e ispettori veterinari concentreranno i laboratori e i gruppi di ricerca nello stesso moderno edificio.

Questa nuova sinergia rappresenterà un valore aggiunto per l’ateneo e ambisce a divenire punto di riferimento internazionale per le imprese del settore.

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La ricerca in ambito alimentare dell’Università di Parma si potrà davvero confrontare, anche dal punto di vista strutturale, con i più importanti centri di ricerca sugli alimenti nazionali e internazionali. 

Questo avverrà anche alla luce del fatto che, nelle immediate prossimità del nuovo edificio, all'interno dell’area Food, si collocheranno anche la sede operativa della Scuola di studi superiori in alimenti e nutrizione nella Cascina Campagna, e il Food business incubator, co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con un milione di euro, che ospiterà, in qualità di acceleratore di impresa, numerose start-up a tematica Food che certo godranno della prossimità con i laboratori di ricerca. 

La produzione di alimenti nel nostro pianeta incontra una domanda crescente in termini di quantità e qualità. La sfida del futuro sarà indicare modelli di sviluppo idonei per un sistema che, a livello mondiale, cresce velocemente ponendo in evidenza nuovi scenari globali al centro dei quali rimane il diritto a un’alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti gli abitanti del pianeta e allo stesso tempo sostenibile.

Il contributo offerto dalla scienza e dalla tecnologia e l’impiego delle nuove conoscenze sono fondamentali per pervenire alle soluzioni più opportune. In questo contesto il Food Project dell’università di Parma può svolgere un ruolo di primo piano, in piena sinergia con tutti gli attori del Food a livello locale e internazionale.


30 Aprile, 2021

Allodi S.r.l.

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