Inaugurata la prima tranche del progetto: a regime 40 classi su 5.000 metri quadri
Siamo a un terzo dell'opera, ma è già stata una grande festa l'inaugurazione, ieri mattina all'Itis Leonardi Da Vinci di via Toscana, di 11 nuove aule, più un laboratorio, del progetto complessivo - valore 14 milioni e 256 mila euro di fondi Pnrr - che vedrà a regime 40 nuovi spazi didattici per l'istituto tecnico industriale: circa 1900 studenti, un numero in crescita negli ultimi anni.
L'edificio inaugurato ieri (1500 metri quadri spalmati su tre piani) sarà infatti completato con l'abbattimento della vecchia «palazzina informatica», sostituita da un edificio che si collegherà con quello esistente formando una sorta di ferro di cavallo, per un totale di 5000 metri quadri. O un abbraccio, se preferite, verso il circostante campus scolastico.
Un plesso funzionale – e bello - con enormi vetrate a tutta altezza che garantiscono luce naturale alle classi, ampi spazi comuni («perché è formazione anche il confronto informale fra studenti e fra studenti e insegnanti», dice il progettista e direttore dei lavori Giacomo De Amicis), insonorizzato e termicamente isolato, sostenibile e progettato per l'autosufficienza energetica, grazie ai pannelli solari.
Sui tempi record della realizzazione (il cantiere è partito il 21 novembre 2023, affidato alla ditta Allodi srl di Parma) si sono soffermati molti degli interventi in aula magna che hanno anticipato il tradizionale taglio del nastro.
A partire dal vicepresidente della Provincia Daniele Friggeri, che ha ricordato e ringraziato i progettisti e tutti coloro che hanno curato l'iter burocratico ed amministrativo. Aggiungendo che «negli ultimi sei mesi abbiamo inaugurato quattro nuove scuole e nei prossimi investiremo 10 milioni di euro in cantieri scolastici».
«L'obiettivo della Provincia, sia dell'attuale mandato che di quelli precedenti - recita una nota del presidente Alessandro Fadda, che non è intervenuto perché influenzato - è migliorare la sicurezza nelle scuole creando spazi all'avanguardia».
Della «continuità amministrativa» per i grandi investimenti nelle scuole parla anche il sindaco di Parma Michele Guerra, che ricorda come dobbiamo alla lungimiranza della Ue i fondi del Pnrr, «nati come risposta all'emergenza pandemica, ma che non si sono concentrati solo in ambito sanitario, includendo scuole, asili, politiche abitative, iniziative per gli anziani».
Anche l'ex presidente della Provincia (e oggi consigliere regionale) Andrea Massari si augura che i giovani (presenti numerosi in aule magna) «diventino curiosi su cosa ha significato il Pnrr e si rendano conto della fortuna di vivere in una parte del mondo che investe sulle nuove generazioni».
Serena Brandini, consigliera provinciale delegata all'Edilizia scolastica, ricorda che il nostro territorio ha saputo far fruttare al meglio i fondi del Pnrr, che «scadono» la prossima primavera.
E ha introdotto un tema importante: cosa fare di queste strutture, delle quali oggi c'è grande bisogno, in vista del calo demografico che nei prossimi anni investirà le scuole secondarie.
Una risposta arrivata in parte dall'architetto De Amicis, che parla di «un edificio che ha un ruolo urbano e che costruisce un sistema di relazioni oltre la scuola. Una struttura “reversibile” che si presta ad essere usata anche per altri scopi».
«Lo spazio plasma la vita delle persone e nelle scuole i giovani passano gran parte del loro tempo. Non è scontato avere spazi di questa qualità, che possono promuove re il benessere degli studenti e dare nuova spinta e motiva zione agli insegnanti» dice Andrea Grossi, dirigente dell'Ufficio scolastico per l'Ambito di Parma e Piacenza.
Dal preside dell'istituto, Giorgio Piva (che ricorda come all'ampliamento degli spazi seguirà un concorso per il reclutamento di nuovi docenti) arriva infine un appello a studentesse e studenti: «Confido che avrete cura di queste belle aule, che non verranno fatte sciocchezze che le possano danneggiare. Chi verrà dopo di voi non dovrà scontare le colpe di chi è venuto prima».
Monica Tiezzi